Presbiterio

L’area del presbiterio, elevata di alcuni gradini, viene chiaramente definita dal pavimento in marmo calacatta, bianco con venature grigie. Sale verso l’altare pre-conciliare un Calvario costituito da un blocco di granito rosa grezzo sul quale si innesta la grande croce di legno che regge il Crocifisso in bronzo di Francesco Messina. La croce in legno, ricavata da un unico tronco (10,60 m) è stata realizzata da Guglielmo Movalli. La mensa è un piano di marmo bianco di Carrara aggettante dal granito, a simboleggiare il Nuovo Testamento, mentre le due lastre di labradorite nera ai lati del Calvario rappresentano le Tavole della Legge dell’Antico Testamento.

Al centro del presbiterio è stato collocato nel 2014 un nuovo altare mobile, su disegno dell’arch. Luigi Caccia Dominioni. Questo altare si inserisce nello spazio antistante il Calvario nel modo più trasparente possibile, per non alterarne il ritmo e il respiro: un piano di cristallo sostenuto da putrelle bronzee, con interasse tale da lasciare libera la prospettiva dalla navata centrale verso l’ascesa alla Croce.

A fianco dell’altare è posta la cattedra per il celebrante, sempre dell’arch. Caccia Dominioni, che si aggiunge alla seduta continua lungo le vetrate laterali, utilizzata nelle concelebrazioni.

Le quinte laterali del presbiterio sono costituite da vetrate di Willy Kaufmann: una raffigurante “La Moltiplicazione dei pani”, l’altra “La Pentecoste”. Sopra di esse due trittici rappresentanti santi Gesuiti e il papa Pio XII.

Ai lati del presbiterio, i due amboni in marmo rosso con leggii in metallo bronzeo sono sormontati da dieci formelle di rame smaltato raffiguranti simboli dell’Eucaristia (opera di Erhard e Therese Hoessle). Tali formelle originariamente erano parte integrante della balaustra che delimitava il presbiterio, tolta in periodo post-conciliare.